A verità condusse poesia

“Quando morir mi parve unico scampo, / varco d'aria al respiro a me fu il canto: / a verità condusse poesia”. Da questi versi del “Curriculum vitae”, l’ultima opera di Clemente Rebora (1885-1957), è tratto il titolo dello spettacolo che si è svolto Martedì sera presso l’auditorium della Parrocchia di San Baudolino. E’ con questa serata che si è concluso infatti il ciclo dei tre martedì di Quaresima 2010, organizzati dalla Diocesi di Alessandria con la collaborazione del Centro di cultura dell’Università Cattolica e del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale. L’evento, pensato e andato in scena per la prima volta proprio per questa occasione, ha visto la partecipazione della Compagnia “Teatro Insieme” e del “Gruppo dell’Incanto”, che hanno realizzato insieme al Centro di Cultura dell’Università Cattolica una rappresentazione originale, che ha messo insieme musica, immagini, poesia e recitazione.

Foto di Luca CastellottiAl centro dello spettacolo c’è il percorso umano, spirituale e poetico di Clemente Rebora. Nel breve video introduttivo sono scorse le immagini della gita organizzata da Centro di Cultura il 24 maggio scorso sui luoghi di Rebora e Rosmini, presso il Sacro Monte Calvario di Domodossola e il Collegio Rosmini a Stresa, posto su un colle con una splendida vista sul Lago Maggiore. Il video, oltre alle immagini, conteneva anche alcuni passaggi dell’incontro, durante gita, con Enzo Viola, il padre rosminiano che assistette Clemente Rebora durante la sua infermità, raccogliendo i suoi pensieri e le sue memorie e con il prof. Gianni Mussini, uno dei più importanti studiosi della poesia reboriana, curatore di diverse edizioni dei suoi testi.

Gli organizzatori hanno scelto di mettere in evidenza quattro momenti che hanno segnato la vita del poeta, nonché grandi temi della sua poesia: l’amore, la guerra, la conversione, la malattia. Sulla traccia di queste quattro tematiche si sono alternati gli attori della compagnia “Teatro Insieme”, che hanno presentato e interpretato con la recitazione alcuni testi scelti tra le opere del poeta e i musicisti del “Gruppo dell’Incanto”, che hanno eseguito brani, alcuni dei quali composti proprio per questa occasione, ispirati all’opera sia di Rebora sia di altri autori.

“Le sfide difficili ci piacciono sempre” - commenta dopo lo spettacolo Silvestro Castellana della Compagnia “Teatro Insieme” - “e certamente affrontare un personaggio così complesso e un’opera poetica intensa, a tratti un po’ ermetica e difficile da comprendere a una prima lettura, non è stata una sfida facile”. Preparare questo spettacolo ha richiesto agli organizzatori una preparazione lunga e impegnativa: “Abbiamo dovuto leggere tutta la sua opera, studiarla a fondo, accostarci alle sue poesie, nonché al travaglio spirituale e umano che c’è dietro. Questo forse è quello che di più importante ci è rimasto dopo lo spettacolo: l’emozione che ci ha portato l’incontro con questo autore e la soddisfazione di averla potuta condividere con il pubblico”.

Aldino Leoni, del “Gruppo dell’Incanto”, sottolinea che “mettere in musica un autore è sempre un rischio”. Nello spettacolo le poesie di Rebora messe in musica sono due: “Campana di Lombardia” e “Dall’immagine tesa”. “Fare spettacoli come questo per un gruppo come il nostro è la cosa più stimolante, perché non si tratta di replicare delle canzoni di repertorio, ma di costruire, creare un percorso musicale e poetico, un’occasione di approfondimento e di arricchimento sia per noi sia per il pubblico”.

Il vescovo mons. Giuseppe Versaldi al termine dello spettacolo si è complimentato con gli organizzatori proprio per l’occasione di riflessione e di arricchimento culturale e spirituale che questa originale rilettura dell’opera e dell’esperienza di Rebora ha offerto, come conclusione dei tre Martedì di Quaresima che hanno avuto come tema di fondo quello dei “Testimoni”.