Sui luoghi di Guareschi tra cinema e racconto

da “La Voce Alessandrina” 23 maggio 2014

Gita a BrescelloDomenica scorsa, 18 maggio 2014, un nutrito gruppo del Centro di Cultura – Gruppo di operatori dell’Università Cattolica, si è recato in visita a Roncole Verdi e Brescello, luoghi legati alla vita e all’opera di Giovannino Guareschi, scrittore e umorista emiliano noto al grande pubblico soprattutto per aver creato i racconti aventi come protagonisti i personaggi di Don Camillo e Peppone, rispettivamente parroco e sindaco comunista di un paese della Bassa pianura padana, un “Mondo Piccolo” al quale si è ispirata la popolarissima serie cinematografica, resa indimenticabile dalla bravura di due attori del calibro di Fernandel e Gino Cervi.

A Roncole Verdi, paese dove Giovannino Guareschi visse per molti anni con la sua famiglia e gestì anche un ristorante, oggi i figli dello scrittore Alberto e Carlotta conservano e mantengono vivo un archivio e una mostra permanente che ripercorre le tappe fondamentali della vita e dell’opera dello scrittore che animò pubblicazioni che segnarono la vita politica e culturale del dopoguerra, quali “Bertoldo” e “Candido”. Ai figli dello scrittore i volontari del Centro di Cultura hanno voluto donare un libro sulla Cittadella di Alessandria, luogo dove Guareschi prestò servizio militare durante la guerra, prima di essere deportato in Germania in un campo di prigionia.

Brescello, paese che fu scelto come set per girare i film ispirati ai racconti di Peppone e Don Camillo, oggi si presenta come un museo a cielo aperto, nel quale i visitatori possono passeggiare nella piazza assolata dove si affacciano la chiesa e il municipio, di fronte ai quali sono stati installate le statue di Fernandel e Gino Cervi, nei panni dei loro personaggi più noti. Alla saga di Don Camillo e Peppone sono stati inoltre dedicati due musei. A spasso per il paese si possono poi incontrare la locomotiva, il carro armato e la campana senza batacchio, protagonisti di alcune tra le più famose vicende dei due rivali. Il Cristo conservato nella chiesa parrocchiale è inoltre quello dei film, che parla con dolce fermezza alla coscienza dell’impulsivo e appassionato parroco, ammonendolo e rincuorandolo a seconda delle circostanze. Faceva parte del gruppo di visitatori il presidente del Centro di Cultura, Renato Balduzzi, che ai racconti e ai film di Peppone e Don Camillo è da sempre affezionato.

I percorsi letterari da sei anni propongono durante l’anno un approfondimento su un autore italiano e si concludono con una gita sui luoghi che l’hanno ispirato; essi sono una iniziativa ormai consolidata, che caratterizza la proposta culturale del Centro. Al percorso partecipano fin dall’inizio anche alcune realtà artistiche importanti nella vita culturale alessandrina, come “Teatro Insieme” e il “Gruppo dell’Incanto” e più di recente anche alcuni insegnanti che svolgono attività parallele con gli studenti delle scuole secondarie, come la prof.ssa Paola Lucarno del Liceo Classico “G. Plana”. Una piccola iniziativa che sta crescendo e consolidandosi, grazie alla voglia di fare e all’impegno gratuito di tante persone, animate dalla comune passione per la letteratura.

G. B.

Il Natale di Guareschi

La favola del Natale

Il Centro di Cultura ripropone la favola scritta nel lager in Germania

da “La Voce Alessandrina” 13 dicembre 2013

Venerdì 20 dicembre, presso l’ex Collegio S. Chiara (in via Inviziati 1, ingresso da via Volturno 18) si svolgerà l’ormai consueto incontro di riflessione in preparazione al Natale, organizzato dal Centro di Cultura - Gruppo di Operatori dell’Università Cattolica, insieme al Meic (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) di Alessandria.

L’incontro inizierà alle ore 18 con la proiezione di un video che introdurrà al percorso letterario programmato per quest’anno e dedicato a Giovannino Guareschi. Il video, a cura di Silvestro e Maria Castellana della Compagnia “Teatro insieme”, condurrà nei luoghi del campo di concentramento tedesco dove Guareschi fu internato durante la Seconda Guerra Mondiale. Silvestro e Maria inoltre proporranno una lettura recitata di alcuni brani tratti da “La favola di Natale”, che lo scrittore elaborò proprio durante la prigionia.

Il 9 settembre 1943 lo scrittore, che si trovava nella Cittadella di Alessandria, venne fatto prigioniero dai tedeschi e condotto insieme ad altri soldati, tra cui alcuni alessandrini, in Germania e in Polonia. Nel campo di Sandobostel, nel nord-ovest della Germania, ispirato dalle Muse «freddo, fame e nostalgia» compose “La favola di Natale”.

Alla vigilia del Natale del 1944, il secondo passato in prigionia, presentò ai compagni della baracca la sua favola della quale facevano parte i personaggi «tutti veri» della triste realtà del lager, le loro famiglie lontane e la Santa Famiglia di Betlemme. Guareschi introdusse la lettura del testo, accompagnata dalla musica dei pochi strumenti che alcuni prigionieri avevano con sé, con le seguenti parole: «Io vi racconterò una favola, e voi la racconterete al vento di questa sera, e il vento la racconterà ai vostri bambini, perché è la nostra favola: la favola malinconica d’ognuno di noi».

L’incontro proseguirà, come è consuetudine da ormai alcuni anni, con la cena conviviale e con la preghiera della Novena di Natale guidata da don Maurilio Guasco, assistente del Meic di Alessandria.

Agnese Bellieni