Lecco è lo scenario dei primi capitoli della storia, il luogo dell’idillio interrotto di Renzo e Lucia. Ma è anche il luogo dell’anima, dell’idillio del Manzoni stesso, prima della scelta, sofferta e definitiva, di abbandonare la città. Dopo la morte del padre, infatti, decise di vendere, spinto dalla madre, la villa del Caleotto, dove aveva trascorso l’infanzia e parte della giovinezza. Da allora non tornò mai nella città natìa.
Quando scrive “I Promessi sposi”, quindi, Manzoni non ha sotto gli occhi l’Adda, il lago, il convento, le chiese, le casupole, le stradicciole, i monti e i palazzacci che descrive così realisticamente, ma ha tutto nella sua memoria, che è stata capace di restituire questi paesaggi trasfigurati nella letteratura, rendendoli così celebri e immortali.
Ecco quindi il senso della gita letteraria di Domenica 18 maggio, a cui hanno preso parte una cinquantina di persone, con prevalenza di insegnanti e studenti (e con il rammarico di aver dovuto dire no a qualcuno, a causa del numero chiuso di partecipanti): ricostruire questi itinerari, vedere cosa rimane oggi di quei paesi oggi inglobati nella città, di quei campi ormai scomparsi per la cementificazione, come era la profezia del Manzoni: “Lecco…che s’incammina a diventar città”. Con l’aiuto di due guide del posto: il dott. Oggioni e il dott. Scotti (autore, tra l’altro, di alcune pubblicazioni su Lecco e i luoghi manzoniani), il gruppo ha potuto scoprire angoli un po’ nascosti e di grande interesse immersi nello scenario urbanizzato e modernissimo della Lecco di oggi. Sono stati compresi nell’itinerario luoghi e paesaggi che riportano al romanzo: l’incrocio ad ipsilon dove i bravi aspettavano don Abbondio, la presunta casa di Lucia, la riva dell’Addio ai monti, ma anche molti siti di interesse storico, come la Villa Manzoni e il convento di Pescarenico: quest’ultimo è citato nel romanzo come il convento di Fra’ Cristoforo ed è realmente è esistito: oggi è la sede della parrocchia del quartiere, antico paese di pescatori, uno di quei rari angoli della città che ha ancora conservato la fisionomia di un tempo.
Molte anche le curiosità interessanti che i partecipanti alla visita hanno potuto scoprire: poco dopo la pubblicazione il romanzo, quando Manzoni era ancora vivente, ebbe subito uno straordinario successo. Si crearono così subito dibattiti e pubblicazioni proprio sui luoghi dove sarebbe stato ambientato il romanzo. In particolare si discuteva se il paese di Renzo e Lucia fosse Acquate o Olate. Quando andarono a chiedere al Manzoni lumi su dove avesse inteso collocare il romanzo, lui rispose: “O qua o là”, che nel dialetto lecchese suonava proprio come un’allusione alle due località.
La gita è stata inoltre allietata da una gradevole pausa pranzo, grazie all’ospitalità della parrocchia SS. Pietro e Paolo, in località Laorca.
I luoghi dei Promessi Sposi, insomma, hanno permesso a tutti di riscoprire e leggere in una luce nuova il romanzo, per gli studenti è stata anche un’occasione di approfondimento e di stimolo a una lettura viva e appassionata del testo manzoniano.
Il percorso sui luoghi dei Promessi Sposi, però, non finisce qui: a settembre (il 19, ma la data è da confermare), si proietterà un video realizzato durante la gita e il prof. Langella dell’Università Cattolica terrà una lezione sul tema. Il percorso letterario del Centro di Cultura ha anche una sezione dedicata sul sito www.gocalessandria.it, dove si possono trovare materiali, anche audiovisivi.
Giacomo Balduzzi